SALIETTI ALBERTO

/, S/SALIETTI ALBERTO

SALIETTI ALBERTO

Ravenna, 1892 – Chiavari, 1961

Pur avendo svolto la quasi totalità della sua carriera artistica in ambito milanese e ligure, Alberto Salietti – pittore, incisore, mosaicista e affreschista – è rimasto un punto di riferimento per i pittori romagnoli, soprattutto tra le due guerre. Trasferitosi con la famiglia a Milano, Salietti frequenta l’Accademia di Brera fino al 1914. Nel 1920 espone alla Biennale di Venezia e nel 1922 a Milano con Oppi, Dudreville, Tosi e Malerba. Dopo la Biennale di Venezia del 1924 entra a fare parte del movimento Novecento di cui diventa segretario nel 1925. Nel 1926 espone alla “Prima mostra del Novecento italiano” e nel 1927 è tra i fondatori del “Gruppo dei sette pittori moderni” assieme a Funi, Sironi, Tosi, Carrà, Marussig e Bernasconi. È il momento di un generale “ritorno all’ordine”. Nel 1929 espone a Barcellona, nel 1937 a Parigi; poi alla II e III Quadriennale di Roma e alla Biennale di Venezia del 1942 dove ottiene il Gran Premio per la pittura. Nel 1933 era stato nominato membro corrispondente della “Wiener Secession” e dal 1933 al 1936 fa parte del Consiglio Superiore per le Antichità e Belle Arti di Roma. Nel 1941 si trasferisce definitivamente a Chiavari, frequentata fin dagli anni Venti. Tra le più importanti mostre postume si segnalano quella tenutasi alla Permanente di Milano nel 1964 e quella del 1972 a Chiavari. Come ritrattista e paesaggista, Salietti – paziente distillatore di influenze post-impressioniste, secessioniste e novecentiste – ha dato un originale contributo all’arte italiana tra le due guerre distinguendosi per una gioiosa e ottimistica adesione al reale, immune da intellettualismi, da ideologizzazioni e da eccessive forzature formali.

(FB)

Bibliografia

Alberto Salietti (1892-1961)
Genova 1994

Fondi

Museo d’Arte della Città, Ravenna

News

Solidamente composto e silenziosamente interrogativo, Ritratto di signora sembra quasi portare con sé quel “gene Ravenna” che l’artista stesso ammise di avere introiettato fin da piccolo osservando i mosaici di San Vitale. Una solennità immobile si sposa con una calma affettuosa che solo il più moderno groviglio delle mani avvicina a sensibilità moderne.

2021-01-22T11:06:18+00:00luglio 31st, 2015|Artisti, S|