GENTILINI FRANCO

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GENTILINI FRANCO

Faenza, 1909 – Roma, 1981

Artista destinato a rara fama e fortuna, Franco Gentilini si forma in vari mestieri fin dalla più giovane età. Frequenta la Scuola di Disegno di Faenza e nel 1925 si reca a Bologna per presentare a Giovanni Romagnoli, docente di pittura all’Accademia di Belle Arti, i suoi disegni. Di Romagnoli, di cui sarà allievo in privato, riterrà, nelle sue prime opere, la particolare attenzione a una resa pittorica ottenuta con spesse o impalpabili sovrapposizioni di colore – a volte rarefatte e sfumate e a volte comprese entro ben precisi limiti grafici – che ha un comune ascendente nell’opera di impressionisti come Edgar Degas o di simbolisti come Odilon Redon. Nel 1928 fa il suo primo viaggio a Parigi e nel 1930 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia (seguiranno le partecipazioni e le sale personali del 1936, 1938, 1940, 1942, 1948, 1950, 1952, 1958, 1966 e 1968). Nel 1932, dopo gli anni faentini, si trasferisce definitivamente a Roma. Qui entra nel milieu della cultura artistica e letteraria romana frequentando il caffè Aragno e conoscendo Ungaretti, Cardarelli, Cagli, Sinisgalli e De Libero, tra gli altri. Gli anni Trenta sono prolifici, densi di riconoscimenti in Italia e all’estero e di mostre: La Galleria di Roma, 1933; San Francisco, 1935; Quadriennale di Roma, 1935 e 1939 (seguiranno le partecipazioni del 1943, 1948, 1955, 1959, 1965, 1972); Carnegie Institute di Pittsburgh, 1937 e dove verrà invitato anche nel 1938, 1939, 1950, 1952, 1955 e 1967. Nel 1938 viene nominato insegnante titolare della cattedra di Ornato al Liceo Artistico di Firenze. Qui frequenta il caffè Giubbe Rosse e conosce Montale, Gatto, Luzi, Vallecchi, Landolfi e Bilenchi. Nel 1940 esegue una pittura murale per il Palazzo dei ricevimenti e dei congressi all’E42. Durante la guerra e fino ai primi anni Cinquanta espone a Roma, Trieste, Milano, Napoli, Salisburgo, Vienna, Parigi, Monaco. Dai primi anni Cinquanta sperimenta e mette a punto la tecnica che lo renderà famoso a livello internazionale: un fondo preparatorio in sabbia di fiume viene colorato e inciso con segni grafici e sintetici. È la cifra che manterrà per tutto il resto della vita componendo cicli dedicati via via alle cattedrali, ai battisteri, ai giocolieri, alle piazze d’Italia, ai ponti di New York, ad animali e a figure femminili fino ai segni zodiacali e alle carte da gioco. Innumerevoli diventano le mostre, i riconoscimenti e le segnalazioni del suo lavoro.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

G. Appella, Franco Gentilini. Catalogo generale dei dipinti 1923-1981
Roma 2000

Fondi

Pinacoteca Comunale, Faenza

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Nudo femminile accosciato e Susanna dopo il bagno appartengono al felice nucleo delle prime opere faentine di Gentilini (1925-1932). In queste opere di grande qualità pittorica, il giovane e precoce artista rassoda gli insegnamenti di Romagnoli – di cui rimane traccia nel mazzetto di fiori e nella sfilacciatura delle paste cromatiche – in due ritratti memori della grande tradizione dell’arte italiana passata al vaglio, cautamente e senza esautorazione, di una moderna libertà espressiva che non rinuncia alla precisa resa del soggetto e a una piena comprensibilità.

2021-01-22T10:50:30+00:00agosto 6th, 2015|Artisti, G|