NARDI SPADA GIANNA

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NARDI SPADA GIANNA

Ravenna, 1900 – Forlì, 1979

Dopo avere ottenuto il diploma di maestra, Gianna Nardi Spada frequenta l’Accademia di Belle Arti di Ravenna dove ha per maestri Vittorio Guaccimanni, Alfredo Protti e Giovanni Guerrini che le apre gli orizzonti delle arti applicate e del proto-design di quegli anni. In questa direzione apre, con Luigi Emiliani, uno studio a Faenza che si dedica a svariate attività: decorazione murale, progetti architettonici, mobilio, arredamento, scenografia e restauro. Nel 1930 esegue per la Federazione di Ravenna i rivestimenti in pelle e cuoio sbalzato del salotto da tè da donare in occasione delle nozze di Edda Mussolini con Galeazzo Ciano. Tra gli altri impegni si segnalano: cartoline, decorazioni, album rilegati, bozzetti per monumenti, arredamenti (Ministero dell’Aria a Roma del 1931), mobili, arredamenti di negozi, allestimenti fieristici. Il sodalizio si interrompe nel 1936 quando decide di trasferirsi a Forlì per operare in maniera autonoma. Come pittrice partecipa nel 1934 al premio Bergamo e nel 1935 al Premio Cremona. A Forlì continua nella sua multiforme attività: decora la Villa Beltramelli alla Sisa, esegue il pannello raffigurante la Provincia di Forlì per il Palazzo della Prefettura (1940) e nel 1942 è disegnatrice tecnica al Servizio Progetti delle Officine Caproni di Predappio. Conosce Maceo Casadei e con lui e Gino Mandolesi viene inviata dal Comando polacco in Italia a documentare con opere pittoriche l’area di guerra di Monte Cassino. Influenzata da Maceo, dipinge con sempre maggiore assiduità vasi di fiori: quasi unico soggetto iconografico della sua attività di pittrice. Apre una galleria d’arte a Forlì (la “Saletta”), dà il via alle manifestazioni della Biennale Romagnola d’Arte Contemporanea (1951), della Mostra Biennale Nazionale del Disegno e dell’Incisione Contemporanea e, dopo anni di interessamenti e di impegno, riesce ad ottenere l’apertura a Forlì (1959) di un Istituto d’Arte, dove insegnerà Disegno dal vero. Nonostante questi impegni, nel 1955 espone alla Quadriennale di Roma e nel 1956 alla Biennale di Venezia, oltre a partecipare a numerose mostre collettive e ad organizzare mostre personali in ambito locale e nazionale fino alla fine della sua vita.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Gianna Nardi Spada
a cura di S. Spada
Forlì 1989

Fondi

eredi Nardi Spada, Forlì

News

All’interno di una produzione politecnica e di una molteplicità di interessi artistici, la pittura di Gianna Nardi Spada ha un solo tema iconografico ripetutamente variato negli anni: il vaso di fiori. Dalla metà degli anni Trenta fino agli ultimi lavori, i fiori recisi, simbolo di una vita colta al momento del suo massimo fulgore e un attimo prima del suo inevitabile spegnersi, sono la cartina da tornasole delle variazioni di tempi artistici e di mutate sensibilità. In questo caso i fiori sono addirittura di stoffa: il simbolo di un simbolo.

2021-01-22T11:01:52+00:00agosto 1st, 2015|Artisti, N|