GOLFIERI GIUSEPPE

Faenza, 1884 – 1966

Dopo avere studiato presso la locale Scuola di Arti e Mestieri specializzandosi nell’intaglio, Giuseppe Golfieri assume la direzione dell’ebanisteria paterna che, nella Faenza dominata dalla Ebanisteria Casalini, avrà, soprattutto tra le due guerre, un ruolo significativo distinguendosi per la qualità e per la aggiornata progettualità degli arredi. Amico di Domenico Baccarini e degli altri artisti del “cenacolo”, Giuseppe Golfieri affianca alla sua attività prevalente la pratica della pittura. La sua prima mostra è del 1915 a Faenza ma esporrà anche alla Quadriennale di Roma nel 1947 e nel 1951 e, a Torino, alla Galleria del Toro nel 1955. Le sue opere risentono della eredità ottocentesca, tra impressionismo e macchiaioli, ma, nel tempo, si avvicina anche alle ricerche sulla luce e sul colore di Roberto Sella, Giovanni Romagnoli e Filippo De Pisis. “Il contatto diretto con la natura e l’impressione visiva sono trasferiti (nei quadri di Golfieri) con una gamma cromatica luminosa e ariosa, con una tecnica a macchia che soprattutto nelle ultime opere tende a dissolversi in puro colore (A.Tambini).
Determinante è stato il suo contributo alla formazione artistica del figlio Ennio, architetto e storico dell’arte, come pure è da rilevare la sua passione collezionistica, soprattutto di arte non solo romagnola del Novecento, che il figlio ha ereditato andando a formare un significativo corpus di opere confluite in gran parte, per espressa volontà e a dimostrazione di un raro senso civico, nelle collezioni pubbliche faentine come “Donazione Golfieri”.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Giuseppe Golfieri. Pittore naturalista,
in “La Piè” n.35,
1966;

Oltre il Cenacolo,
dai depositi della Pinacoteca Comunale di Faenza,
a cura di S.Casadei con contributo critico di A.Tambini,
catalogo della mostra alla Galleria Comunale d’Arte di Faenza,
Faenza 2004.

S. Dirani,
Francesco Nonni
opera in tredici fascicoli
Faenza 2003-2011