LENZINI PIETRO

/, L/LENZINI PIETRO

LENZINI PIETRO

Bondeno, 1947

Incisore, pittore, scenografo, scultore, docente ed esperto d’arte e d’architettura, Pietro Lenzini è uno degli ultimi eredi della scuola faentina novecentesca caratterizzata da politecnicismo e da una umanistica molteplicità di interessi. Dopo avere frequentato la Scuola d’Arte per il Mosaico di Ravenna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna (sezione incisione) collabora con Luciano De Vita e con Luciano Minguzzi per le scenografie del Teatro Comunale di Bologna. Nel 1979 ottiene la cattedra di Scenotecnica all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le sue prime incisioni sono influenzate da particolari attenzioni (tematiche e stilistiche) al Barocco. In pittura, già nella seconda metà degli anni Settanta, sviluppa una cifra personale con indagini sulla dissoluzione e la redenzione della carne: di nuovo tra Barocco, espressionismo, memorie dell’antico, citazione dalla letteratura mistica, esagerazioni da “siglo de oro” e un pervaso gusto scenografico. Nel 1980 e nel 1982 partecipa alle manifestazioni promosse da Franco Solmi per “Il lavoro felice” e “Il primato dell’artista” nell’ambito di una più generale riconsiderazione delle tecniche espressive tradizionali, del ”fatto ad arte” e della figurazione. Nel 1981 presenta il suo corpus incisorio alla Stamperia del Bisonte a Firenze. Le “Nuvole” e le “Tempeste” rappresentano il campo d’indagine preferito fino al 1987, sottolineando l’ampiezza dei suoi riferimenti che ora vanno fino alla pittura romantica e vittoriana e al post-moderno. Nel 1986 allestisce la sua prima mostra antologica alla Galleria delle Edizioni del Ponte di Firenze. La sua pittura progressivamente dissipa l’immagine che si tramuta in vortici e in viluppi coloristici sfibrati dal vento e ai limiti dell’informale. Tiene una mostra personale a Faenza nel 1991 e alla Pinacoteca Civica di Cento nel 1996. Nel 2001 è presente a “Pittura in Romagna. Aspetti e figure del Novecento” che si tiene al Palazzo del Ridotto di Cesena, nel 2007 allestisce una personale presso l’Oratorio di San Sebastiano di Forlì dal titolo programmatico “Il sacro nel contemporaneo” e nel 2011 è invitato alla 54a edizione della Biennale di Venezia al Palazzo delle Esposizioni di Torino. Nel 2012 presenta presso la Chiesa di Santa Cristina di Cesena la mostra “Limen” e nel 2013 vi espone di nuovo. Una raffinata tecnica pittorica, un originario e coltivato gusto scenografico, una conoscenza dei grandi temi dell’arte e una particolare vocazione all’approfondimento di tematiche mistiche e religiose gli permettono di ambire alla realizzazione di grandi opere da collocare in edifici sacri, accanto a quei maestri del passato verso i quali ha sempre nutrito sensi di affinità ideale: Santuario di Santa Clelia Barbieri a San Giovanni in Persiceto, 1989; Chiesa del Paradiso a Faenza, 1989; Chiesa dei SS. Ippolito e Lorenzo a Faenza, 1993; Collegiata di San Biagio a Cento, 1996; Chiesa di San Lazzaro a Faenza, 2000; Cattedrale di Faenza, 2010.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Pietro Lenzini. La chioma della cometa
a cura di M. Pasquali, catalogo della mostra al Palazzo delle esposizioni di Faenza
Faenza 1993

Incisioni 1972-2007. Pietro Lenzini
a cura di M. Pasquali, catalogo della mostra a Grizzana Morandi
Imola 2007

Fondi

studio dell’artista, Faenza

News

Le due opere, Figura e A memoria, appartengono alla prima produzione pittorica di Pietro Lenzini. In un clima decadente e intriso di memorie della più tenebrosa cultura vittoriana, i due ritratti colgono, come in una pietosa raffigurazione cimiteriale, sintomi di malattia nei troppo accesi volti delle due bambine mentre i corpi sembrano già in atto di dissolversi. Con una innaturale luce scenografica e una pittura portata ai limiti dell’inconsistenza, Lenzini trasforma le due figure infantili in apparizioni dolorose e inquietanti.

2021-01-22T10:52:49+00:00agosto 4th, 2015|Artisti, L|