MONARI SERGIO

/, M/MONARI SERGIO

MONARI SERGIO

Bologna, 1950

Sergio Monari si è trasferito fin da giovane in Romagna. Dopo il diploma al Liceo Artistico di Ravenna ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si è laureato ed è diventato docente di Anatomia e Scultura. Le sue prime mostre, di pittura e di scultura, risalgono alla fine degli anni Settanta. Nel 1984, così scrive di lui il filosofo Enzo Melandri: “ Nella recente produzione di Sergio Monari spiccano due motivi di rilievo anche per un semplice spettatore poco addentro negli arcani della fabbrica. Uno, il richiamo sempre meno pretestuale al classico; l’altro, il coinvolgimento confabulatorio nella provocazione di un racconto. Tuttavia in precedenza la presenza inquietante della musa antica si manifestava, più alla vista che al tatto, nella rimembranza di un’erma ridotta in sembiante mutilo e allusivo. (…) Di soluzione spesso tutt’altro che ovvia, la pregressione degli antichi miti alla contemporanea quotidianità rischiava di restare un’operazione in gran parte discorsiva, consapevole, dissolvente dell’impatto dei sensi e della memoria non letteraria del corpo. Ora il confronto si affina, l’allegoria si inverte nel simbolo. (…) La riscoperta del classico procede insieme con la ricerca di una nuova misura critica. Il sogno di tutte le avanguardie, la liberazione dal passato, pare non potersi realizzare se non attraverso la liberazione di quei momenti di futuro che vi sono rimasti incistati, superati ma non dissolti dagli eventi”. Nello stesso anno Filiberto Menna chiama “numi tutelari” le sue rivisitazioni dell’antico: “ Sembrano reperti teratologici giunti fino a noi da epoche lontanissime e dimenticate e che ci portano notizie inquietanti di mutazioni storiche e che potrebbero, comunque, ancora ripetersi. Per questo loro aspetto, al tempo stesso familiare e straniante, le sculture di Monari rientrano a buon diritto nella categoria del perturbante”.
Nel 2002, Monari fonda, con altri artisti, l’Associazione Culturale Cetra, nel suo casolare a Castel Bolognese, apre uno spazio espositivo e crea il Parco della scultura. Esponente di spicco del gruppo Ipermanierismo di Italo Tomassoni, Monari ha esposto le sue opere in oltre ottanta mostre, personali e collettive, in gallerie e musei italiani ed esteri. Tra queste si ricordano le personali a Reggio Emilia del 1983; alla Galleria Cavellini di Brescia del 1984, 1985 e 1989; a Bologna del 1985; a Reggio Emilia del 1987; a Gubbio del 1988; a Rimini del 1992 e del 1999; a Roma del 1993; a New York del 1994; a Perugia del 1996; a Faenza del 1997; a Cesena del 2000; a Modena del 2006; a Lugo del 2007 e a Sant’Angelo in Lizzola del 2008. Nel 2011 è stato invitato ad esporre alla Biennale di Venezia e nel 2015 a “Tesori d’Italia” nell’ambito di Expo 2015.
Si sono interessati al suo lavoro critici come M. Calvesi, B. Corà, E. Crispolti, G. Guberti, F. Menna, P. Portoghesi, I. Tomassoni, T. Trini, L. Vergine, M. Vescovo.

Bibliografia essenziale

Monari. Ekstasis. 2009-2010 Ierofanie
C. Marabini, Faenza 2010

Fondi

Studio dell’artista, Castel Bolognese

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2021-01-22T11:00:36+00:00agosto 4th, 2015|Artisti, M|