GOLFIERI ENNIO

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GOLFIERI ENNIO

Faenza, 1907 – 1994

Figlio di Giuseppe, titolare di una qualificata ebanisteria faentina e pittore, Ennio Golfieri ha modo di conoscere fin da bambino alcuni protagonisti del “cenacolo baccariniano” – come E. Drei, G. Guerrini, D. Rambelli e G. Ugonia – che gravitano intorno all’atelier del padre. Sempre con il padre visita fin dalla più tenera età le principali esposizioni d’arte nazionali. Conclusi gli studi classici, nel 1925
si trasferisce a Roma per frequentare i corsi della neonata Facoltà di Architettura. Nel 1930, nonostante gli inviti ricevuti da Luigi Moretti per aprire uno studio associato a Milano, torna a Faenza, città nella quale svolgerà tutta la sua successiva attività professionale e di storico e critico d’arte. Nel 1931 partecipa al Concorso Nazionale per il Piano Regolatore della città di Faenza e nel 1939 apre agli studi su Giuseppe Pistocchi con una relazione al Quarto Convegno Nazionale di Storia dell’Architettura a Milano. Negli anni Trenta si dedica intensamente all’architettura e alla progettazione di arredi per la ditta di famiglia. Elabora progetti motu proprio e in occasione di concorsi. Tra questi ultimi si segnalano: il progetto della Casa del Balilla di Faenza (1931), il progetto per l’arredamento del Palazzo Reale di Bolzano (1933), il progetto del monumento alla Vittoria d’Africa in piazza Fiume a Milano (1936), il progetto per la ricostruzione delle nuove sedi comunale e provinciale di Pesaro (1936-37), il progetto per la sistemazione dell’area dell’Arco d’Augusto a Rimini (1938), il progetto per la nuova sede della Cassa di Risparmio di Lugo e della sistemazione del centro cittadino (1939). Nel secondo dopoguerra si dedica soprattutto a restauri e a ricostruzioni di edifici monumentali faentini, continua a collaborare con il padre fornendo disegni di mobili fin verso il 1950 e prosegue in una progettazione ceramica, iniziata negli anni Venti, collaborando con la bottega di Riccardo Gatti e con Anselmo Bucci. Nel 1950 pubblica su “Paragone Arte” di Roberto Longhi un importante studio su Felice Giani. Dagli anni Sessanta incrementa la sua attività di storico con fondamentali contributi sul Neoclassicismo, sul Settecento, sull’Ottocento e sul Novecento faentino e romagnolo. Per la mole degli studi (precisi, puntuali e accurati), per la lunga presenza in molti istituti culturali faentini (è ispettore del Museo Internazionale delle Ceramiche dal 1951 al 1988, consigliere della Biblioteca Comunale dal 1973 al 1990 e conservatore della Pinacoteca Comunale dal 1978 al 1980), per la partecipazione alle campagne di informazione e di denuncia di Italia Nostra e per una inesausta carica polemica riversata in innumerevoli articoli e in un fitto carteggio con personalità locali e nazionali, Ennio Golfieri è stato, per decenni, un imprescindibile punto di riferimento per la vita culturale della città di Faenza.
Nel 1989, Golfieri ha donato le sue collezioni d’arte (che comprendono ceramiche, pitture, sculture e rare opere di editoria) alla città di Faenza.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Ennio Golfieri architetto (1907-1994),
a cura di Franco Bertoni,
catalogo della mostra a Palazzo Milzetti,
Faenza 1996;

Fondi

Fondo Golfieri in Biblioteca Comunale Faenza

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2021-01-22T10:51:04+00:00agosto 6th, 2015|Artisti, G|