LALLI OLIMPIA

(Forlì, 1967)

Dopo gli studi all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza, Olimpia Lalli si iscrive all’Istituto Superiore Industrie Artistiche (ISIA) della stessa città dove si diploma come designer nel 1995.

Inizia la professione di fotografo nel 1997 dopo alcuni anni di collaborazione con Syn Design (esperienza di oggetti autoprodotti con sede a Modigliana) dove si occupa di design, comunicazione e still-life di prodotti. Come fotografa d’architettura di interni collabora con editori e riviste di interior design (L’Archivolto, Motta Architettura, Interni, Modo, Riabita) e tramite il suo archivio di ricerca ha ricevuto commissioni da importanti marchi industriali.

Parallelamente alla professione di fotografo conduce una personale ricerca nell’ambito della fotografia. Come lei stessa afferma: “la sua esperienza artistica muove dall’indagine su alcuni nodi fondanti ogni autentica ricerca umana. Il suo sguardo sul mondo coglie e trasfigura quanto di estraniante e segreto si cela nella natura, consapevole di far parte del mistero che tenta di svelare (…) il mondo esteriore è una realtà interiore che le sue immagini rivelano aprendo un varco nella nostra disattenzione”.

Lalli ha tenuto mostre personali a Bagnacavallo nel 2001 (“Recisi”); a Lugo nel 2009 (“Giardini” con testo critico di Marco Sangiorgi); a Dovadola nel 2017 (“Recisi” con testo critico di Franco Stanghellini).

Tra le numerose mostre collettive cui ha partecipato si segnalano: “Via dell’Appennino” mostra del seminario con Guido Guidi, George Tatge e Paolo Costantini del 1993 all’Oratorio di San Sebastiano a Forlì, “La differenza” del 1994 a cura di Enrico Lombardi a Meldola, “Prima dello sguardo” del 2008 con Giovanni Collina e e Francesco Neri a Ravenna, “Al Fuoco” del 2020 con Silvano D’Ambrosio e Franco Stanghellini a Forlì.

(f.b.)