IVO SASSI dagli anni Cinquanta a oggi pittura, ceramica scultura

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IVO SASSI dagli anni Cinquanta a oggi pittura, ceramica scultura

Luoghi di mostra:

Museo Giuseppe Ugonia Piazzetta Porta Gabalo, dal 19 Maggio al 10 Settembre 2017 (prefestivi e festivi 10/12.30 – 15/19)

Galleria Comunale d’Arte V.Naldi, dal 19 Maggio al 25 Giugno 2017 ( venerdì e sabato dalle 18 alle 20/ festivi dalle 11 alle 13 / dalle 18 alle 20)

Chiesa di S.Croce V.Spada, dal 19 maggio al 10 Settembre 2017 ( venerdì e sabato dalle 18 alle 20/ festivi dalle 11 alle 13 / dalle 18 alle 20)

Ivo Sassi, in occasione del compimento degli ottant’anni d’età, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Brisighella, allestisce a Brisighella, suo luogo natale, tre mostre celebrative di una lunga carriera.

Al Museo Ugonia espone le opere pittoriche della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta, alla Galleria d’Arte Comunale le sculture ceramiche e alla Chiesa di Santa Croce le sue più recenti esperienze.

Il nome di Ivo Sassi è, da tempo, legato principalmente e indissolubilmente alla ceramica – arte che ha contribuito a trasportare, fin dagli anni Sessanta e Settanta, dal mondo oggettuale verso le espressioni artistiche tout court – ma, in questa occasione, l’artista presenta, per la prima volta, una documentazione significativa di tutte le sue esperienze artistiche: da quelle giovanili fino alle più recenti.
Si tratta di un lungo percorso che ha tappe negli iniziali interessi pittorici, in una ceramica avvicinata con la frequentazione dell’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e, infine, nelle ultime esperienze nuovamente di carattere pittorico in cui l’utilizzo delle più varie materie, anche a rilievo, sembra voler negare la bidimensionalità del supporto a favore di valori plastici di matrice organica che sono, in fondo, il leitmotiv di tutta la sua produzione.

A Brisighella, Sassi è nato e ha vissuto i primi anni. Anni in qualche modo decisivi sia per l’aleggiante magistero del litografo Giuseppe Ugonia sia per la comprensione delle sue doti da parte del maestro elementare Giuseppe Parini che convince il figlio Pino ad accoglierlo, nonostante la giovane età, nella locale Scuola di Disegno di Arti e Mestieri.
Nel 1948, Sassi inizia a dipingere e nel 1950 si iscrive all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza dove ha per insegnanti figure di rilievo come Anselmo Bucci e Angelo Biancini.
In pittura, Sassi guarda esclusivamente a Brisighella ma i suoi interessi non sono rivolti tanto a una resa descrittiva del paesaggio o di angoli pittoreschi quanto piuttosto a carpire i valori delle materie e dei colori costitutivi del visibile e dell’esistente: in fondo, una anticipazione della sua originale immersione nel grande alveo dell’Informale che darà – proprio in un serrato confronto tra dati organici e forme macchinistiche – i primi risultati di rilievo con il ciclo Era Tecnologica conclusosi nel 1971.
Abbandonata la pittura, saranno le più fluide terre della ceramica a solidificarsi in sculture che riportano algide geometrie e, con esse, il terrore di un loro generale dilagare ma anche tumescenze, colature, ingrossamenti organici, deformazioni e rigonfiamenti che le contraddicono. Memorie naturali e simboli della civiltà macchinistica ingaggiano un dialogo che, per perfezione formale e per sentita adesione a un tema chiave dei tumultuosi anni Sessanta, alita dubbi e scuote le presunte certezze del mito del progresso. Uno sforzo creativo che gli varrà numerose segnalazioni, l’allora prestigioso “Premio Faenza” al Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte (nel 1970) e le attenzioni della critica nazionale.
Forma e colore si fondono nelle opere mature di Sassi. Da questa unione, che solo la ceramica può permettere in modo così intimo, trova realizzazione il tentativo di rendere con forme e colori l’essenza medesima delle cose, l’atmosfera che le avvolge e, ancor più, quel senso di struggimento che viene dalla partecipe contemplazione del mondo e della vita: tra poetica informale, organicismo, arcaismo e sotterranee memorie.

Con queste mostre a Brisighella, Sassi ci riporta all’essenza delle cose, nella libertà dello spazio e del tempo. Artista moderno con solide radici nella tradizione, Sassi ha guardato alla natura ricordandoci come scriveva il poeta William Blake che “Se le porte della percezione fossero allargate, ogni cosa apparirebbe quale essa è, dunque infinita”.

Info 0546.994415

 

 

 

2017-05-23T09:14:00+00:00maggio 23rd, 2017|News, News artisti, News Ivo Sassi|