Senza inquadrare il cielo, cui alludono solamente alcuni lacerti di azzurro riflessi nell’acqua del lago, Nadiani, in Bagnanti su una roccia e in Bagnanti in riva al lago, sembra quasi volere annullare la sottile vibrazione erotica provocata dall’esibizione dei corpi nudi inglobandola in un ambiente naturale claustrofobico e oppressivo.
All’interno di una produzione politecnica e di una molteplicità di interessi artistici, la pittura di Gianna Nardi Spada ha un solo tema iconografico ripetutamente variato negli anni: il vaso di fiori. Dalla metà degli anni Trenta fino agli ultimi lavori, i fiori recisi, simbolo di una vita colta al momento del suo massimo fulgore e un attimo prima del suo inevitabile spegnersi, sono la cartina da tornasole delle variazioni di tempi artistici e di mutate sensibilità. In questo caso i fiori sono addirittura di stoffa: il simbolo di un simbolo.
Artista visivo, surfista, critico osservatore della condizione contemporanea, conduce una personale indagine espressiva tesa a esplorare con occhio disincantato e impudente dinamiche e processi socio-politici e economici, concentrando particolare attenzione sulla sfera della realizzazione individuale e collettiva, del desiderio, del corpo, del simbolo.
Nato a Faenza, Claudio Neri, all'età di soli nove anni, inizia a frequentare lo studio di Francesco Nonni e all'età dodici, età minima richiesta, si iscrive alla Scuola Comunale di Disegno diretta da Roberto Sella. Successivamente frequenta l'Accademia di Belle Arti di Ravenna dove Giulio Ferroni lo avvia alla pratica della pittura, disciplina che in seguito continuerà sotto la guida di Cafiero Tuti, anch'egli toscano...
Il fuoco e Paesaggio sono immagini di un mondo quasi primordiale e dominato da forti scontri tra le materie originarie che una inattesa presenza umana, piccoli fuochi e manufatti rendono ancora più misterioso.
I forti, quasi spezzati, segni grafici di derivazione espressionista e le minime, ma avvertibili, deformazioni apportate ai soggetti sono funzionali alla visione artistica di Panighi: dietro le apparenze si nascondono spesso disagio, incertezza e anche aggressività.
A motivare Luca Nostri non è un sentimento nostalgico ma un potente sentimento per qualcosa di noto e di familiare. Concentrandosi su temi che vanno dalle forme del paesaggio alla genealogia della sua famiglia, alla ricerca di storie che sono locali e universali allo stesso tempo, il cosiddetto “quotidiano” diventa il pretesto per intelligenti osservazioni riguardo l'atto del vedere