Dal 5 ottobre prossimo, il Museo Ugonia di Brisighella ospiterà un nuovo allestimento artistico.
A conferma del percorso che il museo ha seguito con successo in questi ultimi anni, la mostra avrà come protagonista l’artista romagnolo Federico Zanzi. Pur nato a Faenza, Federico Zanzi vive e lavora da tempo ad Alfonsine. All’età di dodici anni dipinge il primo quadro (Un mazzo di fiori) che regala ai suoi nonni, instaurando quel privilegiato rapporto con soggetti e ambienti famigliari che caratterizzerà la sua attività successiva.
Sempre nello stesso anno risulta affine il giudizio dato alla sua opera in occasione del conferimento del Premio Marina di Ravenna: “Nelle opere degli esordi di grande formato è già presente, come un annuncio profetico, una traccia della sua poetica che si rivelerà progressivamente nei ritratti e nei gruppi di famiglia. Presta una particolare attenzione alla tensione etica e spirituale e rintraccia in esse attestati di una vanitas che non porta i segni del tempo storico ma tende piuttosto a svelare la perenne fugacità delle cose mondane e di conseguenza lascia intravedere la condizione dell’essere nel mondo, dominata dallo stato di precarietà, alla quale non è dato sottrarsi pur sentendosene estranei. L’oscurità quasi teatrale che prevale sulla luce, concentrata esclusivamente sulle figure o su parti di esse, accentua uno stato di spaesamento e al tempo stesso di innegabile sacralità”.
Pittore figurativo che non esita a deformare i suoi soggetti secondo una linea esistenzialista moderna che va da Munch a Freud e a Bacon, Zanzi esteriorizza sentimenti, interiorità e memorie legati a personaggi comuni a lui vicini assurti a simbolo di un comune destino destinato a dissolversi ma anche, per merito dell’arte, a lasciare indelebili tracce.