GUIDI GIUSEPPE
(Castel Bolognese 1881 – Milano 1931) Artista evidentemente influenzato dal panorama europeo delle arti decorative di primo Novecento, specie di marca mitteleuropea, Guidi ne ha protratto i destini ben oltre i limiti definiti dalla storiografia ufficiale coniugandoli con caute esasperazioni espressioniste e, ancor più, con una sorta di misticismo pauperistico, quasi francescano, che in qualche modo lo accomuna idealmente all'incisore Bruno da Osimo e al pittore e ceramista Rodolfo Ceccaroni.
GIULIARI FRANCESCO
(Novara 1929 – Forlì 2010) E' con la pittura che Giuliari lascia la sua testimonianza di maggior rilievo. Una pittura di stampo certamente tradizionale ma al tempo stesso consapevole del valore di una inattualità. Ottima la esegesi del suo lavoro attuata da Anna Stanzani: “Nonostante la tecnica raffinata, magistrale, rara, ci fa capire che non aspira all'illusione o alla idealizzazione, ma alla realtà.
RIVALTA CARLO
(Forlì, 1977) Rivalta lavora normalmente su carte di recupero applicate su tavola sulle quali riporta un personale immaginario. I suoi riferimenti più evidenti vanno a certa Pop Art di matrice anglosassone, alla grafica, alla illustrazione, alla cartellonistica, alla street art, al fumetto ma calcolati interventi più propriamente pittorici - e sono i momenti più
BONOLI ALESSANDRA
Faenza, 1956
La sua ricerca, spesso dagli esiti monumentali e ambientali, muove dallo studio di antiche civiltà, dalla lezione delle architetture sacre e soprattutto dai suoi interessi per l'archeologia che la porta a viaggiare in molte località del mondo per esplorare il tempo e lo spazio della memoria umana. Come ha sottolineato Gian Ruggero Manzoni: “Più che di un paradigma antropologico strutturato su di una base metodologicaPILO’ MAURIZIO
(Faenza, 1957) Maurizio Pilo' ha frequentato il Liceo Artistico di Ravenna e l'Accademia di Belle Arti della stessa città dove si è laureato con una tesi dal titolo “Segno naturale, segno artificiale”. Luca Donelli ha ravvisato nelle opere di Pilò: “un buon uso delle tecniche miste (fotografia, acrilici, matite, lucidi) spesso sovrapposte (...) per arrivare alla creazione di un quadro con un tema paesaggistico o comunque naturale. Pilò manifesta una profonda conoscenza della natura, conosce bene la terra, gli alberi, le foglie,le nebbie della pianura, riuscendo a rappresentarceli anche con pochi strumenti, con la leggerezza di chi li vive con curiosa passione. Quella di Pilò è una natura malata, in declino ma l'artista la guarda dall'alto, attraversandola con la leggerezza che gli consente di non toccarla ma solo di osservarla, e forse di trovare una soluzione al decadimento con le armi di sempre: la bellezza”.