(Forlì, 1989)
Elena Hamerski si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna prima in Pittura e poi in Didattica dell’Arte e Mediazione del Patrimonio Culturale. Ha svolto un workshop per giovani curatori al Museo Carlo Zauli di Faenza e ha partecipato a numerose mostre collettive: all’Oratorio San Sebastiano di Forlì nel 2008, 2013 e 2014; al Tempio di Adriano a Roma nel 2012; al Teatro Duse di Bologna; al MUSAS di Santarcangelo di Romagna nel 2014; al MEAM di Barcellona e al Museo di San Rocco a Fusignano nel 2014; al Museo Archeologico del Fiume Bacchiglione a Padova nel 2015; al Museo della Città di Rimini in occasione della Biennale del Disegno nel 2016; alla Villa Reale di Monza e al Manicomio di Santa Croce a Macerata. Del 2011 è la personale a Forlì, del 2015 quella allo Studio Cloud4 di Bologna e del 2016 quella alla Galleria Marcolini di Forlì. Nel 2012 ha ottenuto il “Premio Samp” e il “Premio Terna”, sezione giovani, a Roma, nel 2013 il “Premio 900 in Arte” a Torino e nel 2017 il “Premio speciale Rottapharm Biotech” alla Biennale Giovani di Monza con acquisizione di due grandi lavori. Nel 2018 si è aggiudicata il Premio Zoli, conferitole dalla omonima fondazione di Forlì dove ha esposto i lavori più recenti.
Nel 2015 ha ideato il progetto “Change!”, incentrato sulla scambio e la relazione tra artisti.
Utilizzando materiali come carte, a volte raccolte in fascicoli, silicone, poliuretano espanso, mappe, gesso, garze, cotone, piombo, oggetti, carbone, terra, piante, frutti, scrittura e tecniche quali il ricamo, il pastello acquarellabile e un olio di lino che macera il colore, Elena Hamerski è riuscita, negli anni, a sviluppare originarie attrazioni pauperiste e concettuali in opere personali. Opere che sarebbe riduttivo costringere nel pur evidente tema del rapporto tra natura e finzione e, in ogni caso, nell’ambivalenza e ambiguità di ogni manifestazione naturale, tra Vanitas e Memento mori. Le sue opere sembrano piuttosto usurati lacerti di tappezzerie strappate da case sconosciute e da tempo abbandonate in cui pur si svolse una vita, maltrattate pagine di libri di cui tuttavia si è conservata una qualche immagine, disegni occasionali o interrotti nonostante misteriose potenzialità, carte geografiche ormai desuete e fatte a pezzi perché inutili a descrivere il mondo, frammenti di intonaci segnati dal tempo e da ripetute azioni quotidiane. L’artista – cucendo, spillando, ricamando, rilegando e incollando – sembra voler recuperare e conservare a futura memoria una sorta di tempo perduto con la coscienza, però, che il disastro del tempo, di tutti i tempi, è sempre al lavoro, anche per quanto ci riguarda. E questo può servire a spiegare il velo di partecipe e malinconica consapevolezza che avvolge le sue opere.
(f.b.)
Bibliografia essenziale
EH Elena Hamerski, La carta e il territorio, con testi di Massimiliano Fabbri, Roberto Farneti e Anthony Pagden, catalogo della mostra alla Galleria Marcolini di Forlì, Forlì, 2016
Fragilis Mortalitas. Renato Serra: “Gli affetti ai tempi della guerra” con Luca Freschi/Elena Hamerski, a cura di Augusto Pompili e Marisa Zattini, catalogo della mostra alla Casa Museo di Renato Serra a Cesena, Il Vicolo- Sezione arte, Forlì, 2018
Dell’arte e delle trame. Art book, Dino Zoli Textile, Forlì, 2019
Fonti
Studio dell’artista, Forlì
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