SERGIO CAMPORESI

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SERGIO CAMPORESI

(Forlì,1915-1995)

Nonostante una recondita passione per la pittura maturata fin dall’adolescenza e la giovanile frequentazione degli studi dei pittori forlivesi Antonio Dirani e Carlo Stanghellini, Sergio Camporesi si diploma in Educazione Fisica presso l’Accademia Militare della Farnesina a Roma. E’ durante la prigionia (1943-45) nei campi di concentramento di Geneifa e di Helwan presso Il Cairo che ritorna a dipingere realizzando opere su commissione del comando militare inglese. Tornato a Forlì, dopo aver tentato di insediarsi a Milano e di collaborare con gallerie d’arte quali la Bergamini, si dedica all’insegnamento (di ginnastica al mattino e di scherma al pomeriggio), partecipa dal 1948 al 1950 alla vita culturale della sua città collaborando alle attività di gallerie quali La Lanterna, Il Borgo e Il Muretto e apre uno studio personale frequentato da Fausto Frati (letterato), Carlo Poni (cattedratico a Bologna), Giorgio Savorelli (direttore dell’editrice Sansoni) e, nel tempo, da Francesco Arcangeli, Raffaele De Grada e Maurizio Calvesi. I primi riferimenti della sua pittura vanno ad artisti come Mino Maccari e Scipione mentre negli anni Sessanta e primi Settanta è Francis Bacon ad attirare maggiormente le sue attenzioni. Poi, la conoscenza di Pierre Bonnard indirizza decisamente la sua pittura verso un intimismo in cui colori accesi e solari si stemperano, sfuocano e sfumano in una sorta di raffigurazione del rimpianto (di luoghi, di personaggi e di atmosfere).

L’amico di lunga data Leonardo Cremonini così ha scritto di lui nel 1978: “Come ti dissi ero molto felice del tuo fare pittura: volevo dire che l’amicizia si prolungava nel fare divenendo complicità di fronte al visibile e nel comportamento che il visibile ci consiglia. Una complicità che potrebbe avere il nome di Pierre Bonnard. Il nome di una pittura che assume il comportamento del dubbio come il contrario della violenza, del potere, della deformazione”.

Camporesi è stato anche attivo in campo teatrale (“E la Diana suonò…Scherzo (ma non troppo) in tre tempi” rappresentata nel 1965 dalla compagnia del Teatro Minimo di Forlì) e letterario scrivendo presentazioni di artisti e collaborando con giornali e riviste locali.

La sua prima mostra personale è del 1947 al palazzo del Turismo di Riccione cui sono seguite quelle del 1958, 1970, 1973, 1980, 1985, 1987, 1989 e 1995 a Forlì, del 1962 a Cesena, del 1978 alla Galleria Trifalco di Roma con presentazione di Leonardo Cremonini, del 1980 sempre a Roma, del 1982 a Torino, del 1983 a Bologna, del 1990 alla Galleria Il Vicolo di Cesena.

Nel 1995 gli viene organizzata una antologica dal Comune di Forlì e dalla Associazione Culturale Melozzo con catalogo a cura di Andrea Brigliadori, Franco Camporesi, Daniele Masini e Giorgio Spada.

 

 

(f.b.)

 

 

 

Bibliografia essenziale

Sergio Camporesi, pitture e disegni 1944-1995, catalogo a cura di Andrea Brigliadori, Franco Camporesi, Daniele Masini e Giorgio Spada, Forlì 1995.

 

Fonti

Eredi Sergio Camporesi, Forlì

 

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2022-01-10T12:00:02+00:00gennaio 5th, 2022|Artisti, C|