LOMBARDI ENRICO

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LOMBARDI ENRICO

Meldola, 1958

Pittore, scrittore e critico d’arte, Enrico Lombardi si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna e si dedica a una intensa attività produttiva, espositiva e teorica che si può fare iniziare con la fattiva partecipazione al gruppo Eclissi di Forlì nei primi anni Ottanta. Tra le numerose collettive si ricordano: “Prima Biennale del Mediterraneo” a Barcellona (1985); “Pitture. Il sentimento e la forma” a Treviso e Bologna (1996); “La prima Biennale della figurazione fantastica e meravigliosa” a Poppi (1997); “Sui generis” al P.A.C. di Milano (2000); “Urban landascape” al Carrousel du Louvre a Parigi (2005). Tra le esposizioni personali si segnalano quella alla Galleria Wimmer di Montpellier (1999); alla Art Bank Gallery di Londra (2005); a Ravenna (2009); a Bagnacavallo (2011); a Marina di Ravenna e Piacenza (2012); al Museo della Città di Rimini (2013); a Lugo (2014). La Galleria Forni di Bologna, la Blackheath Gallery di Londra e la Galleria Nuovospazio Artecontemporanea di Piacenza si interessano al suo lavoro come pure critici come Alessandro Riva (che lo invita a fare parte del gruppo “Italian Factory” per la nuova figurazione italiana e alle mostre “The new italian art scene” al Museo di Taipei nel 2007 e a “CrossOver” all’Arsenale di Venezia nel 2013), Vittorio Sgarbi (che lo invita alla rassegna “Arte Italiana 1968/2007. Pittura” a Milano nel 2007), Marco Goldin (che lo invita a “Pittura d’Italia” a Rimini nel 2009 e alla mostra “Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose” in occasione della esposizione a Bologna delle opere del maestro olandese nel 2014), Marco Di Capua, Claudio Spadoni, Nicola Micieli e Michele Loffredo. Nel 2011 partecipa, nominato dal filosofo Carlo Sini, alla 54esima edizione della Biennale di Venezia, nel Padiglione Italia delle Corderie dell’Arsenale. Tiene relazioni e collabora per anni con il filosofo Rocco Ronchi e altri intellettuali quali: Carlo Sini, Fulvio Abbate, Umberto Fiori, Silvia Lagorio, Federico Leoni e Edoardo Albinati. Pittore singolarmente lineare, Enrico Lombardi ha eletto a suo soggetto preferito pochi temi figurativi (cipressi, pini marittimi, colline, semplici case coloniche che assomigliano a pievi di campagna, muri senza tempo e ciminiere) e ha sempre più ristretto la gamma, già inizialmente parca, dei suoi colori. A volte i suoi paesaggi sembrano restituzioni moderne, e passate al vaglio di una Metafisica riemersa da un bagno decolorante, dei nitidi panorami dell’ultimo Trecento o del primo Quattrocento italiano e a volte, invece, si scompongono liberamente nello spazio o recano le impressioni di ombre misteriose. Tra rese veristiche e improbabili accentuazioni, le sue opere, sempre più formalmente impeccabili, appaiono come indagini su archetipi certamente inattuali che assurgono a simbolo di una lontananza e di una perdita: in una dimensione di tempo sospeso e irreale.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Il grido silenzioso. Enrico Lombardi
a cura di R. Ronchi, catalogo della mostra all’Oratorio di San Sebastiano di Forlì
Milano 2007

Enrico Lombardi. Il tempo dell’ombra
a cura di C. Canali con testo di A. Anedda
Bologna 2009

Fondi

studio dell’artista, Meldola

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2021-01-22T10:53:03+00:00agosto 4th, 2015|Artisti, L|