BARBIERI LUIGI GIOVANNI (GINO)

/, B/BARBIERI LUIGI GIOVANNI (GINO)

BARBIERI LUIGI GIOVANNI (GINO)

Cesena, 1885 – Montezomo, 1917

Dopo avere ottenuto localmente il diploma di maestro elementare, Luigi Giovanni “Gino” Barbieri, si trasferisce nel 1904 a Firenze per iscriversi all’Accademia di Belle Arti dove ha come maestri Giovanni Fattori e Adolfo De Carolis. Sotto la guida di De Carolis inizia a realizzare le sue prime xilografie, probabilmente verso il 1909-1910, che risentono inizialmente dell’influenza del maestro mentre in campo pittorico la sua ricerca appare più incline ad aggiornare il naturalismo di tradizione ottocentesca con un vibrante uso del colore rinsaldato da sicurezze grafiche. I toni intimistici e le chiare esecuzioni avvicinano le sue prime opere a coevi esempi del mondo artistico soprattutto nordeuropeo. La fama di Barbieri sarà affidata però alla sua opera grafica e xilografica cui si dedica collaborando a “L’Eroica” fin dai suoi primi numeri e con l’editore Formiggini, per il quale illustra vari volumi, e partecipando a numerose manifestazioni nazionali e internazionali del settore: Monaco di Baviera e Firenze nel 1913, Venezia, Lipsia, Firenze e Stoccolma nel 1914, Londra nel 1916. Dopo aver collaborato con De Carolis all’esecuzione degli affreschi di Palazzo Podestà a Bologna (1912-1915) esegue autonomamente gli affreschi per la Chiesa dei Santi Giuseppe e Leopoldo a Cecina (1914-1915). In campo xilografico è ben presto maestro riconosciuto unitamente ai conterranei Antonello Moroni e Francesco Nonni. Soprattutto la ripresa della tecnica della xilografia a più legni e a diversi colori, riabilitata da De Carolis, e l’allontanamento dal simbolismo e dal michelangiolismo dai forti toni del pur stimato maestro porteranno Barbieri a esiti decisamente originali che hanno il loro culmine in alcuni mirabili ritratti di bimbe e di giovani donne. Arruolato nel 1915, Barbieri annoterà in xilografie in bianco e nero la dura vita di guerra ma, inevitabilmente, il segno perde la pacata compostezza e l’affettuosa partecipazione al soggetto delle opere migliori per farsi contorto, convulso e affannato. Sono colpi di sgorbia che tentano di portare alla luce un po’ di bianco da un nero onnipresente. Durante un assalto, un colpo di pallottola mette fine alla sua breve vita.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Gino Barbieri. Sogni di pace. Venti di guerra. Catalogo dell’opera xilografica
a cura di U. Giovannini con introduzione di P. Pallottino, catalogo della mostra a Ferrara e Cesena
Imola 2004

Fondi

Pinacoteca Comunale, Cesena

News

Se in campo pittorico Barbieri insegue la diafanità come è avvertibile nel passaggio da Natura morta a Madre con bambino, in campo grafico questa propensione trova piena espressione in un piccolo capolavoro come Elena: perfetto per taglio dell’immagine, semplicità della composizione, sapienza tecnica, calcolato uso di pochi e affini colori e partecipata adesione alle nascoste emozioni di una giovinetta senza tempo particolare, classica ed eterna.

2021-01-22T10:39:55+00:00agosto 6th, 2015|Artisti, B|