GHINASSI SANTE

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GHINASSI SANTE

Ravenna, 1924 – Imola, 2000

Di umili origini, Sante Ghinassi dimostra, fin dalla fanciullezza, particolari predisposizioni per il disegno e, dopo avere frequentato le scuole medie a Faenza, nel 1929 va a lavorare alla ex Fabbrica di Ceramiche Farina della stessa città. Contemporaneamente frequenta la locale Scuola di Disegno dove ha per insegnanti Roberto Sella e Francesco Nonni. Pur risiedendo a Riolo Terme, dal 1940 al 1943 frequenta la Scuola di Arti e Mestieri di Cotignola diretta da Luigi Varoli che lo apprezza e lo stimola a proseguire in campo artistico. Ottiene la licenza in tutti i corsi della scuola di Cotignola: pittura, scultura, ceramica, xilografia e planimetria. Nel 1945 espone i suoi primi quadri in ceramica a una mostra collettiva a Bagnacavallo e nel 1947 alla Triennale di Milano. Nel 1953 esegue la Via Crucis della chiesa Regina Pacis di Reggio Emilia, assemblando nove formelle ceramiche per ogni stazione. Dall’immediato secondo dopoguerra tiene aperto uno studio a Riolo Terme pur dedicandosi all’attività commerciale ereditata dal padre. Tra le mostre personali si segnalano quelle di Faenza del 1957 (con Riccardo Gatti), di Ravenna (1957 alla Sala Muratori, 1974, 1975 e 1977 alla Galleria d’Arte Varoli), de L’Aquila del 1965, di Forlì (1968 alla Galleria d’Arte Il Muretto), di Imola (1971 all’Auditorium della Cassa di Risparmio), di Budrio (1982 all’Auditorium Comunale), di Greve in Chianti (1988 al Palazzo Comunale), di Cotignola (1990 a Palazzo Sforza), di Vicenza (1992 alla Basilica Palladiana), di San Paolo del Brasile (1996), di Faenza (1998 al Museo Internazionale delle Ceramiche). Negli anni Novanta tiene un corso di ceramica al Centro di Formazione Professionale di Faenza e collabora con il pittore austriaco Helmut Leherb alla realizzazione dei grandi pannelli in ceramica, raffiguranti i sei continenti, collocati nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Vienna.
A Riolo Terme, dove espone ripetutamente, realizza, la sua opera ceramica più impegnativa: il pannello – inaugurato nel 1993 ma eseguito tra il 1985 e il 1989 – di circa cento metri quadri sul tema della Redenzione, collocato nell’abside della Chiesa Prepositurale di San Giovanni Battista.
Pittore su ceramica, Sante Ghinassi è figlio di una tradizione faentina ottocentesca e degli insegnamenti di Varoli che spesso si ispirò, per i suoi lavori ceramici, proprio ad Achille Farina. Quasi ipnotici, per capacità tecniche e resa del vero, i pannelli in ceramica di Ghinassi sono dedicati a ritratti, a nature morte e a temi religiosi. Artista certamente lontano dal mondo dell’arte moderno e contemporaneo, Ghinassi ha fatto di questa inattualità un valore, come Pietro Annigoni e Gregorio Sciltian sulla cui lapide, lo ricordiamo, è inciso un suo aforisma: “L’unico vero e supremo scopo dell’arte della pittura è stato e sarà sempre quello di ottenere l’illusione della realtà”. Una illusione che in Ghinassi si miscela con il conforto della memoria, come attestano alcune delle sue opere più significative dedicate alla moglie dopo la sua scomparsa.

(F.B.)

Bibliografia essenziale

Sante Ghinassi, pittore in ceramica
a cura di E.Docci, Cesena 1993

Fondi

Opere: Eredi dell’artista, Riolo Terme

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2021-01-22T10:50:39+00:00agosto 6th, 2015|Artisti, G|